lunedì 25 maggio 2009

meglio un giorno da caprone che 100 da steward

Caro signor Benigni, mi chiamo Nazzaro, ho 34 anni e sono il nipote di Gianluigi, ma chissà se lei si ricorda di lui... Se amo il calcio e se ho l'Ascoli nel cuore lo devo pero' a mio padre, che mi ha sempre portato allo stadio con sè. Mi scuso se le rubo qualche minuto ma ritengo che quello che è accaduto sabato 16 maggio debba farla riflettere un po'. Sono in centro con i miei due nipotini (7 e 4 anni) e alle 17 circa, nonostante la canicola, decido di farmi una passeggiata verso lo Stadio con la speranza che, una volta giunti lì, riusciamo a vedere gli ultimi 5 minuti di Ascoli-Salernitana. Da Piazza del Popolo al Del Duca sono .... e si percorrono a piedi in.... Arriviamo finalmente all'ingresso 1 della Curva Sud, chiedo con estrema gentilezza ai due "steward" se ci fanno entrare per gli ultimi scorci del match e non avendo il biglietto in mano veniamo respinti. Provo a chiedere al secondo ingresso col medesimo risultato: non si entra senza biglietto! Mi rassegno e faccio sedere i due bimbi all'ombra per riposarci un po' e poi ripartire per il centro città. Loro sono delusissimi, il più piccolo addirittura mi chiede perchè mancano due bandiere alle aste della Curva, gli rispondo che il presidente ha dovuto risparmiare soldi e non ha potuto comprare altre bandiere. Stiamo per abbandonare il posto quando vedo che un giovane con la testa rasata dopo aver parlottato coi due steward dell'ingresso 1 (quello dalla parte della tribuna ovest coperta) che gli stavano negando l'ingresso, fa avvicinare la corpulenta vigilessa di servizo in quel settore che gli consente l'ingresso senza che questi esibisca alcunchè. Se entra lui senza biglietto perchè io con due bimbi debbo restare fuori?..tra l'altro mancheranno da giocare si e no i miunti di recupero, dato che il mio orologio segna le 17,50. Riparto alla carica all'ingresso 1:niente da fare, gli steward mi assicurano addirittura che il ragazzo aveva il tagliando. Riprovo all'ingresso 2 con la netta sensazione di dover chiedere un trapianto di cuore. Si presenta il capo steward con il fratino arancio e mi nega l'ingresso perchè sprovvisto di tagliando. Vanamente faccio presente che 5 minuti orsono è entrata una persona senza biglietto, quindi mi giro e me ne vado con i bimbi. Mi fermo a guardare Piazza Immacolata-Venarotta nel mio vecchio campo quando giocavo con la San Marcello, i bimbi credono addiruttura che l'Ascoli stia giocando lì. Proseguiamo il tragitto sino al ponte di Porta Maggiore a piedi e poi dato che i bimbi sono sfiniti, arriviamo in centro con l'autobus. Durante il percorso gli spiego che qualche anno fa al termine di Ascoli-Samp uno sconsiderato era entrato a cancelli aperti e partita ancora in corso e aveva lanciato un razzo colpendo una signora tifosa ospite. L'Ascoli aveva subito due turni di squalfica del campo. Mio padre era abbonato e ha perso due partite in casa per colpa di un cretino. Poi gli parlo dell'unico vero Presidente dell'Ascoli Calcio, un signore che faceva entrare i bimbi gratis, che a inzio e fine partita correva a salutare la curva, che aveva un carisma che pochi altri possono vantare e che nonostante tutto fu anche contestato al termine di un Ascoli-Samb 0-0; ma il suo carisma e l'incommensurabile stima da parte di tutti i tifosi del Picchio,la domenica, richiamava fiumi di gente da tutto il circondario. E ogni domenica era una festa. Ora il calcio, putroppo, è cambiato (in peggio, ovviamente), quelli della mia genarazione avevano fra le mani il giocattolo piu' bello del mondo, ci è stato rubato ed è finito nelle mani di cert'altri sconsiderati, mandandolo letteralmente in frantumi. Nonostante tutto l'Ascoli rimane sempre nel mio cuore perchè nella vita si puo' rinnegare tutto e tutti eccetto due entità:la mamma e la propria squadra del cuore. E' un peccato che questa bellissima "malattia" non abbia potuto contagiare i miei due nipoti. Spero per loro che un giorno torni un Presidente con la P maiuscola e gente che lavori per lui con almeno un briciolo di buonsenso. Perchè è vero che esistono delle regole e queste vanno rispettate. Ma quelle regole devono essere uguali per tutti, se no si creano figli e figliastri e nascono le ingiustizie. Dato che è risaputo che in questo mondo la giustizia è un'utopia ci si affida quantomeno al buonsenso. E' il buonsenso a fare gli uomini, altrimenti vivremmo in una campana di vetro senza correre piu' alcun rischio e agendo come automi. Io ho fatto promessa a me stesso: fin quando ci sarà lei, al Del Duca non mettero' piu' piede. Lei puo' ritenersi il presidente nominale dell'Ascoli, ma si ricordi che l'Ascoli è di noi tifosi. Giocatori, allenatori e dirigenti rappresentano gli omini del calcio balilla. Quelli che giocano davvero siamo noi. Noi che prendiamo freddo sugli spalti o divoriamo fumo birra e adrenalina davanti alla pay perview. Le vostre facce passano, le nostre no. Per questo la squadra appartiene solo a noi, Fedeli al sogno, Per sempre!!!
P.S. lettera indirizzata all'ufficio stampa Ascoli Calcio...la foto è stata manipolata con la mia faccia da bambino, la sigaretta è vera (ma è spenta)...
FORZA PICCHIO OLTRE LA MORTE!

lunedì 11 maggio 2009

Ciao Valè...

-Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero! Paulo Coelho