giovedì 20 agosto 2009

Quattro passi nei Paesi Bassi


Quest'estate avrei voluto spaparmanzarmi a bordo piscina di un hotel 4 stelle "all inclusive" di Formentera invece ho referito andare in Olanda che "è lontana dai nostri confini
e sento i campi e i fiori ed i mulini a vento girare dentro me."(Ivan Graziani)
La vacanza non è iniziata nel migliore dei modi allorquando dopo aver varcato le soglie di Zwolle ed essersi avventurati in bici a Kampen ci si è imbattuti nell'abominevole mostro del fiume Ijssel.










Dato che in Olanda ci sono tantissime bici,uno dei problemi piu' frequenti è non ricordarsi bene dove la si è parcheggiata, così si è costretti a perdere ore per ritrovarla.



Tra tutti i modelli di velocipedi pero' ne spicca
uno per la peculiarita' in cui il nome si abbina
in modo eccellente alle prestazioni.











In Olanda ci sono delle bibioteche attrezzatissime e fornitissime dove oltre a trovare l'edizione locale di tutta la bibliografia di Bruno Vespa e le ricette di Suor Germana, potete fare incetta di una quantità smisurata di dischi.

Una delle città più belle dei paesi bassi
è senz'ombra di dubbio Utrecht anche
se qualche barcarolo ha delle idee confuse.







Nelle vicinanze della stazione c'è un rock-pub della Bavaria dove sono esposte tutte le chitarre dei più noti musicisti internazionali, tra cui anche il basso della bon'arma de Rambco' e la zampogna di Willy il bidello.


Non è mancata una sortita a Kinderdijk, regno dei mulini a vento,


dove ho eslclamato:
"Guarda, amica Panza, ecco là una
trentina, o poco più, di giganti smisurati
con cui mi propongo di venire a battaglia
e di ucciderli tutti. Con le loro spoglie
cominceremo ad arricchirci, perchè
è buona guerra e perfetto servizio di Dio
il levar dal mondo così cattiva semenza."




Delft, famosa per le sue ceramiche, seppur immersa nella foschia dovuta all'eccesso di umidità è stata all'altezza di Utrecht per fascino e brio.
Nella Nieuwe Kerk (chiesa nuova) riposa in pace dopo le sue lunghi ed estenuanti conversazioni Guglielmo il taciturno, (che stranamente non mi ha proferito parola alcuna).

Da questa chiesa protestante in stile gotico a tre
navate si erge la bellissima torre di 108 metri
del '400 con un carillon seicentesco compostoo
da ben 48 campane (che opportuamente
manomesse riescono a suonare pure l'inno
dell'Ascoli)da cui si scorge tutta la città, i canali,
il mercato dei fiori e dei formaggi.



Nella Oude Kerk (chiesa vecchia) invece é sepolto il pittore fiammingo Johannes Vermeer.



Visitata l'Aia non ho potuto fare a meno di immergere le mie terga nel Mar del Nord senza tuttavia riportare particolari stati di ipotermia.















Da qui poi ho mosso il mio esercito di Terracotta
e abbiamo attaccato il bastione del South
Park dov'era in atto furibonda e
assennatissima ressa per un mega
concertone gratuito che vedeva spiccare
tra gli altri nientepopodimeno che
i Pretenders!









L'indomani siamo stati messi al corrente della morte di Michele "figlio di Jack" e mi sono dovuto precipitare al suo capezzale col mio station wascion da sbarco.


L'ultimo giorno è stato intieramente dedicato
alla visita della capitale Olandese; Amsterdam,
meta perlopiu'negli anni passati di pelandroni e
squinternati italici adepti alla dottrina di BT&V
(Bacco Tabacco e Venere).







Nella mia personalissima esperienza l'unica zoccola che ho rimediato è stata questa.

Ma prima di affrontarla mi sono dovuto attrezzare in maniera adeguata e responsabile.


All'imbunire ci siamo rilassati nei 50 ettari
di giardini, canali e stagni del Vondelpark,
dove frotte di giovani e nongiovani organizzano
pic-nic e si ritrovano per una partita a
"Caracoccia" con rivincita a "Asso Pigliatutto".
Di rado troverete scassauallere dato che gli Olandesi sono tranquillissimi e ospitalissimi.


In serata ho affrontato con somma determinazione il concerto al Muziektheater per viola e violoncello della sonata in Fa be quadro dei 44 canti dell'opera omnia "Madonna degli Angeli" del notissimo talento Piceno Pino Barba.


Unanimi i consensi della platea olandese attestati dai 13 minuti di scroscianti e fragorosi applausi a riconoscere l'alto valore estetico e dell'opera e degli interpreti.

In mattina l'usuale visita al Van Gogh Museum
per avvalorare la tesi che "noi siamo migliori di
voi e andiamo a visitare le mostre perchè così vi
facciamo sembrare dei barboni", dove nel passare
in rassegna i dipinti di Vincent al suono di
"che beeeellllooooooo" ho avuto anche la fortuna
smisurata di incontrare il leggendario Uomo Talpa
dei Simpson in carne e ossa.






Prima di imbarcarci sull'aereo abbiamo passato 6 ore sotto il sole cocente (il sole a giugno in Olanda tramonta non prima delle 22) a cercare di ritrovare le nostre bici nel microscopico parcheggio adibito al deposito.










poi abbiamo desistito nell'ardua impresa e col nostro biplano siamo tornati a casetta.
Comunque l'Olanda è davvero beeeellllaaaa...a dispetto di chi, senza vedere e senza sapere, reputa che soprattutto d'esate essa sia una cagata di paese.