venerdì 14 novembre 2008

Giovedì 13 novembre:pioggia battente bandiera umida

Piove ormai da tre giorni, le sponde si questa pozzanghera sono pregne di acqua piovana.
Stamane Mister Ramon con un messaggio ci ha comunicato che "per avverse condizioni meteo" ci avrebbe risparmiato l'allenamento.
Domani si gioca a Gottolengo con inizio alle ore 21.
La convocazione è nell'aria per il mio esordio stagionale dopo lo sventruato infortunio.
Dopo la corsa di martedì il fastidio al muscolo femorale si è rifatto vivo e nonostante abbia cercato di sedarlo con dei massaggi con gel all'arnica ogni tanto avverto degli strani spasmi.
Stasera potrei starmene a casa, finire di leggere "memorie di un pazzo" di Gustave Flaubert o guardare un film o iniziare a buttare giù qualche schizzo per almeno uno dei tre calendari che attendono impazienti i miei scarabocchi.
Zio Gigi, grande maestro nel plasmare il ferro, era della scuola "che il ferro va battuto quand'è bello arancione" sicchè grazie alla sua guida dall'alto mi sento pronto a risfoderare il mio talento.
Ho deciso quindi che esco di nuovo per il mio solito tragitto di corsa, magari cessa quel fastidio, anche se il miglior antidoto è il riposo.
Domani, uscendo dallo spogliatoio, al dolce suono dei tacchetti d'alluminio sulle mattonelle, mi torneranno inevitabilmente in mente gli strilli furiosi di Mister Toro, gli schemi olandesi di Mister Ciccillo, l'intesa di gioco con qualche mio amico su tutti il grido di battaglia: "C'MON GAZZA, C'MON ! "

mercoledì 12 novembre 2008

pigro

Ieri, sfogliando un quindicinale ho scorto due belle citazioni:

"Amare significa pensare intensamente a qualcuno, dimenticando se stessi" (Jim Morrison)

"Avere una vita equilibrata significa essere un giocoliere che usa 4 palle chiamate: Lavoro, Famiglia, Amici, Amore. Beh, quella del Lavoro è di gomma: se la lasci sfuggire rimbalza e ti ritorna. Le atre palle, invece...sono fatte di vetro" (James Patterson)

Poi tra me e me mi sono detto:

"tu sai citare i classici a memoria... ma non distingui il ramo da una foglia..."(Ivan Graziani, Pigro)

San Martino in poltrona

Ieri era il gran giorno di San Martino di Tours, festa tipicamente Ascolana in cui vengono cotte sul fuoco le castagne, alla brace le salsicce e viene finalmente assaggiato il vino novello. Ahimè io non ero a casa e ho cenato tristemente con un paio di toast e una mela. Poi mi sono abbarbicato in poltrona e ho visto, dopo tanto tempo, "le yene", ovvero il declino di una trasmissione che una volta era tosta. Il servizio del trio medusta sull'assenteismo al Quirinale era raccapricciante. Mi schiero nettamente dalla parte dell'On.Charlucci, che forse ha sì reagito con eccessiva veemenza, ma che nell'arco di tutto l'episodio non si è mai sentita dire nè da uno dei tre nè da qualcuno della troupe: "ci scusi per l'invandenza, era solo una goliardata". Poi nel diritto di replica l'Onorevole si è elegantemente scusata e ha ovviato ai danni con congruo pagamento. De Luiggi è oramai un personaggio Vanzinano e la Blassi è la caricatura di se stessa. L'unico servizio degno di nota è stato quello di Gipp che in maniera originale e divertente (ricalcando non poco l'invettiva dei leggendari Lillo & Greg) ha parlato del "linguaggio televisivo" e dei format che spopolano in Tv. Poi quando ho visto altri servizi indegni mi sono ricordato che su rete4 davano uno dei miei film preferiti così ho finito per guardare "le ali della libertà" (citazione fianale di Andy a Red: "la speranza è una cosa buona e le cose buone non muoiono mai"), dando audience alle yene solo nelle rèclame e per di più ascoltandole molto distrattamente tra l'igiene orale e il bucato. Ma in uno di questi frangenti ho fermato il movimento oscillatorio e sussultorio del mio spazzolino e ho visto le raccapriccianti immagini dei portoghesi al San Paolo di Napoli... Con un biglietto entrano due persone ai tornelli dello stadio e poi se proprio si vuole risparmiare sul biglietto si possono sempre scavalcare le recinsioni. Poi è stato intervistato il direttore generale del Napoli che ha avuto anche l'insolenza di rivolgersi all'intervistatrice chiedendole: "ma lei abita in Italia o vive sulle palafitte?!"... L'intervistartice avrebbe dovuto rispondere: "si, in effetti mi rendo conto che siete voi a non voler vivere in una paese civilie". Infine, ultimata la visione del film con Tim Robbins e Morgan Freeman, mi sono messo il pigiamino e sotto l'incedere della pioggia ho fatto la mia solita preghierina al Vesuvio. "Ti prego, Vesuvio caro, lavali col fuoco".

martedì 4 novembre 2008

4 novembre:festa delle forze armate



Avete facce di figli di papà. Buona razza non mente. Avete lo stesso occhio cattivo. Siete paurosi, incerti, disperati (benissimo) ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori e sicuri: prerogative piccoloborghesi, amici. Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri. Vengono da periferie, contadine o urbane che siano. Quanto a me, conosco assai bene il loro modo di esser stati bambini e ragazzi, le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui, a causa della miseria, che non dà autorità. La madre incallita come un facchino, o tenera, per qualche malattia, come un uccellino; i tanti fratelli, la casupola tra gli orti con la salvia rossa (in terreni altrui, lottizzati); i bassi sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi caseggiati popolari, ecc. ecc. E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci, con quella stoffa ruvida che puzza di rancio fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente, e lo stato psicologico cui sono ridotti (per una quarantina di mille lire al mese): senza più sorriso, senza più amicizia col mondo, separati, esclusi (in una esclusione che non ha uguali); umiliati dalla perdita della qualità di uomini per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare). Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care. Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia. Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete! I ragazzi poliziotti che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione risorgimentale) di figli di papà, avete bastonato, appartengono all’altra classe sociale. A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte della ragione) eravate i ricchi,mentre i poliziotti (che erano dalla parte del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque, la vostra! In questi casi, ai poliziotti si danno i fiori, amici.

Pier Paolo Pasolini "scontri a Valle Giulia"