mercoledì 12 settembre 2012

Batmanne, il ritorno.


Dopo la morte del capo della Polizia , l’uomo pipistrello trascorre le sue giornate giocando a flipper e sorseggiando dei gran bicchieroni di tamarindo.
Nel frattempo si affaccia sulla scena un energumeno col boccaglio molto incavolato col mondo.
Egli dice di appartenere all’armata delle tenebre e sembra intenzionato a dare seguito al regno delle ombre cinesi che iniziò il padre quando ancora l’enel brancolava nel buio.
Viaggia solo con voli low-cost ma si guarda bene dal prendere aerei della Wind.
Durante una concitata partita, per salvare la terza e ultima pallina e contemporaneamente ambire ad arrivare al record di Oscar Pettinari, Bruce si sloga un femore.
Il maggiordomo Alfred esausto di fare il becchino si dedica anima e corpo, ma soprattutto fegato, al Fernet Branca.
Nottetempo una micetta si intrufola nel bunker di Wayne e gli ruba le impronte oltre che la collana di perle della madre.
Alienato dalla perdizione, affogato nell’ozio e stufo del dolce poltrire Bruce soffre di non poter più presenziare le feste in maschera e infatti alla prima occasione si lascia rubare sempre dalla gattina la sua Lamborghini.
Intanto nelle fogne di Gotham l’esercito delle tenebre inizia la sua attività di espansione con un bel colpo alla borsa.
Il prof. Morgan Tuttosaccio regala un nuovo giocattolo al piccolo Bruce che puo’ volare, planare e sparare il tutto con bollo ridotto e assicurazione agevolata.
La gatta sul tetto che scotta inzia a covare una serie di sotterfugi, si permette il lusso di andare al lardo senza lasciarci lo zampino e con  doppi giochi e fuori giochi finisce col consegnare il pipistrello tra le grinfie del Sub (abilmente doppiato da Giovanni Lido Ferretti , che ne cura anche la traduzione abilmente interpretata in versione filo-sovietica-bolscevica).
Batman diventa presto un battipanni e viene recluso nel tugurio con l’ernia al disco mentre l’armata delle zone buie si impossessa della città.
Nel contempo Otto il poliziotto inizia a farsi strada presso il commissariato di gabicce mare grazie al suo sprezzo del dovere e al suo senso del pericolo e molto presto passa a detective free-lance.
Aiuta Gordon Gin a far defluire bene le flebo e nonostante le scarse conoscenze ingegneristiche scopre il nefasto piano di Sub di far saltare in aria la metropoli.
Dopo aver visionato tutte le cassette di Tom & Jerry e essersi curato presso il sensei fitoterapeuta di Karate Kid, Batman riesce ad evadere da quel “buco di galera” e torna a Gotham dove ormai vige un certo fancazzismo spocchioso e anarcoide che non puo’ che portare a una fusione del nocciolo (chiaro richiamo al film dei Simpson).
Qui ritrova quella stronzetta di Anna Stradadell’odio e finalmente gli consegna l’appretto multiuso inamidatore dall’impugnatura ergonomica (lo smacchiatore) tanto ambito dalla casalingua.
In cambio ottiene una collaborazione come centaura sparatutto e sgommasfalto che approfittandosi della mancanza dei ghisa (intrappolati dal cattivone nel ventre fognario di Gotham) per sverniciare tutti gli autovelox del centro storico (secondo per bellezza solo a Piazza Ferretto di Mestre).
Il commissario Gordon intanto, stufo del minestrone delle 11.40 e dei vespri serali delle orsoline, fugge dall’ospedale e aiuta Batman e il prof.Tuttosaccio a ristabilire l’ordine nel capoluogo.
Il finale è apocalittico, braveheartiano, anacronistico, kungfunghiano, e anche un po’ apoplettico e quando tutto sembra terminare su una coltellata alla “traditora” sferrato dalla puntuale figura insospettabile, con un solo battito d’ali, la bomba atomica viene fatta esplodere al di là della baia dei porci e come se le radizioni fossero assorbite da chissà quale strato atomo- assorbente la popolazione gioisce per la fine dell’impero delle ombre e il ritorno al pagamento delle bollette, soprattutto quelle arretrate.
Al buon Alfred l’ingrato compito di seppellire anche il feretro dell’ultimo dei Wayne, tra i genitori e lo zio John, proprio fuori dal recinto della villa che diventerà un orfanotrofio.
Otto il poliziotto impossessandosi della Bat-Caverna ambisce a dare seguito al filone Pipistrellesco rivelando il suo vero nome: Eva Robins. riabilitando così cult movie come “la patata bollente”.             NazzaroSauro