mercoledì 27 gennaio 2010

100 giorni di Anita, 100 post di NaZZa


Mercoledì 27 gennaio : Sant'Angela Merici, patrona della città di Desenzano del Garda.
100 giorni fa, il 19 ottobre, alle 19.19 veniva alla luce un bellissimo angioletto: Anita.
Questo è il post numero 100.
Questo è il nostro angioletto e questa è la nostra preghiera che leviamo al cielo:
"Angelo di Dio, che sei nostro custode, illuminaci e custodici, reggi e governa noi che ti fummo affidati dalla Pietà Celeste, Amen"

bilanci, chiodi e speranze


Con la chiusura del primo anno all'AV e l'arrivo delle 35 primavere è arrivato anche il momento di tracciare un resoconto.
Nella passata stagione, dopo l'infortunio iniziale al muscolo femorale destro (2 mesi d'assenza forzata) collezionate 15 convocazioni con 13 presenze, 568 minuti di gioco, zero gol ma una media voti di 5,97 (praticamente un 6 politico) .
Nella presente si sono ripetuti i guai muscolari prima al polpaccio destro e poi a quello sinistro che mi hanno tenuto via dai campi per 2 mesi.
Nella mia parete c'è un bel quadro sorretto da un chiodo di acciaio Feb44k.
Presto questo chiodo potrebbe supportare il peso delle mie due scarpe da calcio sopratutto in prospettiva dell'ultimo bilancio calcistico.
Alla 14^giornata (sulle 18 totali) dell'attuale stagione la convocazioni sono state 3 (di cui una per partita sospesa sull'1-1 per nebbia contro l'Azzano Mella e l'ultima rifiutata per via del tremendo virus della "febbra 2") e solo 14 i minuti giocati (prima di uscire per il secondo infortunio).
Domani si riprendono gli allenamenti e venerdì in programma un'amichevole a Brescia contro gli aLbitri FIGC locali, quindi lunedì la partita in casa contro il Cidneo Brescia.
Forse quel chiodo già pronto sulla parete per accogliere i miei scarpini puo' reggere ancora un po' il quadro dell'Hulk di Marco Cannella (inedito originale in mio possesso e regalo del noto artista rosarese per il validissimo aiuto da me fornito in fase di ideazione dell'albo "Ascoli, la città dei mille mondi"), ma nel frattempo sarà meglio toccarlo per scongiurare ulteriori malanni fisici.

l'Osteria del Sole di Bologna

A due passi da Piazza Maggiore, non lontana dalle famose due torri, fra le arterie capillari del centro storico, esiste una stradina compresa tra le vie Orefici e Pescherie Vecchie, Vicolo Ranocchi. A questo punto siete arrivati di fronte a un'osteria molto particolare: l'osteria del Sole.
Molto particolare perchè contravviene a tutte le osterie, enoteche e vinerie post-moderne che sono diventate una trasposizione barocca della degustazione di vino. All'esterno dell'Osteria del Sole troverete una insegna che dice semplicemente "VINO".
Solo da qualche anno in Italia si è attuato un processo mortificante che ha trasformato le antiche osterie in posti molto chic e praticamente inaccessibili ai vecchi clienti per via e dei prezzi e dell'ostentazione del superfluo: calici di proporzioni gargantuesche al posto dei vecchi cari e resistentissimi bicchieri svasati, stuzzichini prelibatissimi anche a base di sushi al posto dell'irresistibile pizza bianca e mortadella e vini provenienti da tutti i "laboratori del gusto" del globo anzichè vini autoctoni di cantine nostrane e senza tanti trattamenti.
L'Osteria del Sole si distingue da questa massa per il fatto che il cibo lo scegli tu, nel senso che porti cio' che vuoi (anche il sushi,sigh!), ti siedi, mangi in tutta tranquillità e puoi comprare dal banco una bottiglia o un bicchiere di vino (la scelta si limita a sei tipi di rosso e undici di bianco).
L'ambiente è confortevolissimo,spazioso,in stile vecchia osteria e si accede all'unica toilette previa richiesta della chiave al banco (portachiave un po' ingombrante pero' non si corre il rischio di perderla).
Inoltre potrete incontrare di persona vecchie spugne di caratura internazionale che stazione all'ingresso con il loro bel tranch di pelle color zuzzera e sorseggiano vino dall'alba al tramonto.(vedi foto tizio alla destra di Pippi sotto il sole di ceramica)
Ci sono stato un anno fa e ho comprato della mortadella nell'alimentari vicino e dei grissini nel forno davanti, poi assieme a Pippi Zwolle abbiamo preso una bottiglia di ottimo Chianti e abbiamo degustato il tutto appoggiati su un muretto all'interno dell'osteria guardando intorno a noi frotte di comitive organizzate di tutto punto (termos con lasagne, tupperware con fior fior di frittate e affettati a non finire).


Proprio di fronte a quel muretto,

sul muro che fa angolo c'è anche
un quadretto con una foto in
bianco e nero di una raggiante
Porta Tufilla di Ascoli...è proprio
piccolo sto' mondo! (nella foto
cerchiato di rosso).
Chi l'avrà portata lì?
Chissà se non l'abbia portata il buon
vecchio Mimì Clementi ?!?
Una così bella scoperta che vale la pena di rifrequentare quanto prima, anche in compagnia della piccola Anita.
Per lei pero' solo una poppata di Latte e qualche biscotto.

sabato 23 gennaio 2010

compleanno in Curva Sud Rozzi


Questo pezzo fa seguito al precedente "meglio un giorno da caprone che 100 da steward" pubblicato il 25 maggio 2009 su questo blog.

Sabato 9 gennaio ho comiputo 35 anni.
Approfittando della bella giornata di sole decido di portare i miei due nipoti Paolo e Giorgio a vedere la partita contro il Crotone.
Avevo giurato che finchè Benigni fosse stato a capo dell'Ascoli non avrei messo più piede al Del Duca.
Mi sono il cuor più leggero nel prendere questa decisione per non essere da meno di Hattori Hanzo che in Kill Bill vol.1 ha rotto la sua promessa di non forgiare più alcuna katana,
Passo a prendere i biglietti dopo aver capito che senza quelli adesso allo stadio è difficile entrare.
Li prendo per tutti e tre per evitare un travaso di bile ai cancelli.
Stavolta pero’ entriamo dall’inzio e non negli ultimi 5 minuti.
Dopo essere entrati agevolmente dai cancelli, sotto lo sguardo vigile e ultraprotettivo dei nostri cari steward, facciamo un quarto di girotondo nei tornelli e accediamo finalmente alla scalinata della curva.
Saliti tutti i gradini si accede fianalmente
alla curva Sud Rozzi.
Manca una manciata di minuti all’inzio ma
il settore presenta molti buchi vuoti.
Nonostante cio’ ci sono dei bei bandieroni
e i ragazzi li ammirano sorridenti.
Arriva anche il nostro amico Uefy e ci
sistemiamo sul nostro abituale gradone.
Il primo tempo trascorre senza grandi
emozioni così ci distraiamo coi dolcetti
che ci siamo portati in tasca.
I ragazzi sono molto curiosi e vogliono
sapere un sacco di cose.
Riesco a spiegargli quasi tutto eccetto
il fuorigioco (che comunque non han
compreso nemmeno gli arbirti e i
guardialinee).
Durante l’intervallo Paolo deve andare in bagno e dopo il divieto di farla su un muro imposto da un integerrima stewart lo porto nei meandri dei bagni della Sud dove il microbo più piccolo è come una testuggine di 300 anni.
Giorgio resta fuori ad aspettarci ma caso vuole che il capo steward casacca arancio con cui avevo litigato lo scorso giugno si avvicina e si offre di vigilarlo fin quando il fratello non abbia espletato i suoi bisogni.
Lo ringrazio nonostante mi fossi proposto di non degnarlo più di un saluto e torniamo tutti e tre al nostro posto.
All’inizio del secondo arriva subito il gol dell’Ascoli che pero’ segna sotto la curva Nord, peccato che i bimbi non abbiano potuto vederlo da vicino.
Scherziamo sulla presunta bravura del nostro centrattacco e su qualche giocata bislacca degli avversari.
Lodiamo a tutto fiato la bravura del nostro portiere che non lascia passare nulla e Giorgio mi chiede chi fosse “quello vestito di viola”, l’arbitro, e afferma che quello è un vestito da femminuccia; condivido apprezzo e rido d’istinto.
Arrivano altri due gol e nel finale viene assegnato un rigore al Crotone che realizza il gol della bandiera.
È già buio ma tra le nuvole cariche di pioggia si vedono ancora sprazzi d’azzurro, siamo contenti e riprendiamo il nostro cammino verso la macchina.
Parliamo della partita, di una cioccolata calda, e dei calzini che aveva indosso oggi Giorgio, rossi come quelli del grande Costantino, gli parlo anche di lui e il mio petto si gonfia di orgoglio e di commozione.


Spero di aver contagiato i due pargoli con questa incontrollabile passione, la stessa che mi ha attaccato mio padre da bambino e senza la quale oggi avrei trascorso coi miei nipoti solo un paio di noiose ore al computer.


E spero di aver contribuito alle casse
della società per l'acquisto delle bandiere
che ancora mancano sui pennacchi
della Curva Sud.
Nel giorno in cui taglio il nastro
dei miei 7 lustri realizzo che
i regali è meglio farli che
riceverli e mi rendo conto
di aver trascorso una
bellissima giornata, poi mi
metto le mani in tasca e mi
ritrovo tre punti preziosi per la salvezza.

giovedì 21 gennaio 2010

tutto il Cacio minuto per minuto


Domenica 10 gennaio di viaggio in autostrada, traffico scorrevole anche con qualche camionista furbacchione che circola nonostante il divieto.
Ore 15 iniziano le 7 partite dell’ultima giornata di andata del campionato di calcio serie A.
Le seguirò attraverso la celebre trasmissione che proprio quest'anno taglia il traguardo dei 50 anni di attività: "tutto il Calcio minuto per minuto"
Accendo radio1 e dopo il primo “giro dai campi” mi accorgo che ci sono due inviati per ogni partita.
Così succede che il caos si raddoppia.
Viene fuori che a Udine segna Di Pasquale anziché Di Natale e addirittura al Marassi viene espulso nientepopodimeno che Bellugi (povero Mauro..pure mo' che sta in pensione!) invece che Bellusci.
Alla facciaccia del campionato cadetto dove almeno due partite sono tagliate fuori dal palinsesto e gli aggiornamenti a volte arrivano addirittura dopo quelli del televideo.
E così con la sola caduta della elle, la fu bella trasmissone è diventata la più pacchiana produzione casearia del nostro etere.
Comunque sia, Forza Picchio!
Sempre e ovunque!